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RIFONDAZIONE: NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEI SINDACATI CONFLITTUALI. ADERIAMO AL PRESIDIO INDETTO PER OGGI A MILANO DA USB

Quanto accaduto ieri nella Sede nazionale dell’USB è gravissimo, l’attacco diretto ad un’organizzazione sindacale conflittuale, le modalità della perquisizione e le circostanze nelle quali è stata trovata l’arma – una perquisizione “a colpo sicuro” che ha rinvenuto una pistola avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua di uno sciacquone del bagno aperto al pubblico – lasciano legittimamente pensare, senza grandi dubbi, che la natura dei fatti sia circoscrivibile nel quadro di una grave provocazione ai danni dell’organizzazione.

Le sole armi che utilizzano le organizzazioni sindacali sono gli scioperi, la mobilitazione e la contrattazione, le pistole piacciono a chi invia armi nei luoghi di guerra alimentando il conflitto non certo a chi chiede la pace rifiutandosi, tra le altre cose, di caricarle sugli aerei diretti in Ucraina.

Per tutte queste ragioni esprimiamo solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni di USB, in queste ore sotto l’attacco di un sistema che criminalizza chi lotta per la pace, per i diritti, per il servizio pubblico e per l’autodeterminazione delle lavoratrici e dei lavoratori ed aderiamo al presidio che si terrà a Milano questa sera a partire dalle ore 18:00 davanti alle sedi RAI di Corso Sempione, 27.

Se toccano una/o toccano tutte e tutte/i

Fabrizio Baggi, Segretario regionale Partito della Rifondazione Comunista Lombardia. 

RIFONDAZIONE: VERGOGNOSO SCARICABARILE DI FONTANA E DELLA SUA MAGGIORANZA

22 marzo 2022

A due anni dall’inizio della pandemia Covid, mentre i parenti delle vittime ancora straziati dal dolore ricordano i loro cari, chiedono giustizia ai tribunali ed esigono dalle istituzioni l’individuazione delle responsabilità politiche,  per cui la Lombardia è diventata un caso internazionale, la Caporetto di una sanità  esaltata per la sua eccellenza incapace  di fermare la pandemia, Fontana ha lanciato un’altra freccia avvelenata, questa volta appoggiato da tutta la sua maggioranza in Consiglio Regionale.

È stata licenziata la relazione conclusiva della Commissione Regionale di inchiesta istituita sotto la pressione del numero dei decessi, delle denunce, delle inchieste, delle critiche dei vari ordini professionali, di medici e infermieri e Il Presidente Fontana risponde a queste critiche generalizzate autoassolvendosi e scaricando le responsabilità sulla OMS, sul Governo, sui tecnici, su tutti i soggetti che concorrono alla organizzazione della sanità.

Solo la Regione si è orientata in modo ineccepibile: un comportamento vergognoso; la tecnica dello scaricabarile si può sopportare dai bambini che temono la punizione.

In un adulto indica una assoluta inadeguatezza al compito, una perseveranza preoccupante nelle pratiche irresponsabili. Viene difeso l’impossibile.

L’opposizione in Consiglio non è stata in grado di rispondere a questa scandalosa relazione una presa di posizione unitaria.  Ci sarebbe stato bisogno che i Governi fermassero la protervia di Fontana e della sua giunta. Ma l’unione sacra del Governo Draghi non fa marciare né giustizia né verità e lascia così che parole al vento offendano la memoria di una strage che non deve passare alla storia impunita.

Rifondazione Comunista non se ne dimentica ed è a fianco di chi non beve le fandonie e vuole continuare la lotta.

Milano, 21/03/2022

Fabrizio BaggiSegretario Regionale

Giovanna CapelliResponsabile regionale Sanità

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Lombardia

RIFONDAZIONE: IL CAOS SANITARIO LOMBARDO È UN SOS PER TUTTA ITALIA

29 Dicembre 2021

La controriforma Fontana/Moratti va fermata 

La prevista quarta ondata e la variante omicron mettono in ginocchio il nostro paese, a partire dalla regione più ricca. In Lombardia il caos è assoluto, la sanità è allo sbando, i cittadini sono abbandonati a se stessi e al flusso dei contagi, che spingono in un secondo tempo, drammaticamente tutto il resto della cura delle patologie, anche gravi, della prevenzione e della riabilitazione È completamente saltato il tracciamento pubblico per mancanza di personale, di programmazione, di vere strutture stabili e preparate di sanità pubblica territoriale capaci di rispondere ad ogni evenienza, di prevenire e di curare il paziente fin dai primi sintomi (A proposito dove sono finite le USCA? Che ruolo hanno in questo frangente?).

A lungo la Regione ha fatto la furba sui numeri delle terapie intensive per non passare in zona gialla durante le settimane degli acquisti di Natale. Un gioco sporco e risaputo. Aumenta il numero dei posti disponibili in terapia intensiva fino al limite percentuale necessario per non passare in zona gialla, ma i letti resi disponibili in realtà non potrebbero entrare in funzione per mancanza di medici, di infermieri, o peggio, sono letti strappati alle cure No Covid.

Invece di sanare questa terribile e grave situazione Moratti e Fontana sono impegnati a propagandare la loro controriforma sanitaria, che non ha tenuto in alcun conto delle osservazioni fatte da Agenas alla sperimentazione di Maroni (legge 23), ha appesantito tutti i difetti di quella legge (che di fatto è una delle cause della strage da Covid in Lombardia nella prima ondata) e soprattutto ha allargato lo spazio della sanità privata definendola equivalente a quella pubblica.

Prima di Natale hanno inaugurato in pompa magna una “casa di comunità” in centro di Milano, in Via Rugabella, per dimostrare la centralità della medicina territoriale. Peccato che l’operazione è una presa in giro scandalosa: riverniciano e rinominano uno storico poliambulatorio e ci aggiungono qualche infermiere e qualche specialista in più. Non è questa per noi la medicina territoriale che va garantita: ci vogliono assunzioni di Medici di Medicina generale con non più di 1500 pazienti, azzeramento delle liste di attesa per esami diagnostici e visite specialistiche con reperimento di organico stabile in tutti i poliambulatori, nei consultori va garantita la certificazione della 194 e l’aborto farmacologico, in tutte le UONPI va assunto personale perché ora le diagnosi per il sostegno scolastico vengono date due anni dopo la segnalazione. Questo il minimo per invertire la tendenza. Le case di comunità per noi sono le case della salute progettate da Maccacaro, una equipe stabile multidisciplinare che conosce bene i suoi pazienti e li segue nel corso dell’arco della vita.

Per questo diciamo che la controriforma Moratti-Fontana va fermata: ha al suo interno elementi di dubbia costituzionalità, non ha tenuto conto neppure delle modifiche che il Governo tramite Agenas aveva suggerito. Il Governo Draghi, che sembra fino ad ora insensibile al caos della sanità lombarda, batta un colpo e assolva al suo compito di autorità centrale garante di un Servizio Sanitario Nazionale.

Per questo condividiamo organicamente la lettera che il Coordinamento Regionale art. 32 ha inviato al Presidente Draghi e al Ministro Speranza perché compiano questo passo. La diffonderemo e faremo conoscere nei territori dove ogni giorno nascono lotte, conflitti e proteste, dove la sanità lombarda mostra le sue inefficienze, pronta a rispondere ai bisogni, se passi per le vie a pagamento, ma lenta, burocratica e sorda per chi si affida al Servizio Sanitario Nazionale.

La salute non è una merce, la sanità non deve essere un affare per le aziende private.

Maurizio AcerboSegretario nazionale

Fabrizio BaggiSegretario regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea 

Lettera-Ministro-Roberto-Speranza-LR-22Scarica

12 DICEMBRE 1969: LE BOMBE DI PIAZZA FONTANA

Neofascisti, con la collaborazione e la direzione dei servizi segreti e della Nato, iniziarono la stagione delle “stragi di stato”, cercando in questo modo di fermare le grandi lotte operaie, studentesche e democratiche.

Non dimentichiamo mai che le classi dominanti non esitano a ricorrere a qualsiasi mezzo, pur di non perdere potere e privilegi.

“Viva l’Italia,

L’Italia del 12 dicembre

L’Italia con le bandiere

L’Italia nuda come sempre

L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste

Viva l’Italia

L’Italia che resiste”.

(Francesco De Gregori).

Noi di Rifondazione Comunista di Mortara e Vigevano, ricordiamo così questa strage di stato quasi dimenticata.

Marcia della Pace Perugia-Assisi 2021. L’Italia è un Paese belligerante da trent’anni

L’Italia è un Paese belligerante da trent’anni.

É secondo per soldati e mezzi inviati all’estero nelle missioni Nato dopo gli Stati Uniti.
È nono nella “top ten” mondiale per produzione di armi e sistemi d’arma.
È il quinto avamposto militare statunitense a livello globale.

I nostri porti sono un nodo strategico nella logistica dei trasferimenti di armamenti mentre Camp Darby, che si serve del porto di Livorno, è il più grande arsenale statunitense al di fuori dai confini della madre patria.

La nostra spesa militare si attesta tra i 70/80 milioni di euro al giorno in costante aumento.

In trent’anni abbiamo accumulato pesantissime responsabilità di guerra.

L’Italia non ha bisogno della Nato e dei suoi nemici inventati, delle basi e delle bombe nucleari statunitensi né di un esercito professionale concepito per l’offesa.

Servono risorse per la sanità pubblica, per la scuola, per i trasporti, per il reddito.

Ridurre le spese militari
Cambiare modello di Difesa
Uscire dalla Nato.

Andrea Ferroni, coordinatore Gc e segr. Fed. Perugia
Gregorio Piccin Responsabile Nazionale Pace

LA FRANTUMAZIONE A SINISTRA

MAURIZIO ACERBO

Riceviamo molti segnali di sconforto per la frantumazione di liste e candidature di sindaci a sinistra del Pd. È un sentimento che condivido. Sono convinto che ci sia bisogno in Italia di uno schieramento dell’alternativa capace di diventare un riferimento di massa.

È evidente la necessità di una proposta politica di sinistra e ambientalista, anticapitalista e antiliberista. Le elezioni nelle città sono un’occasione per provare a coinvolgere cittadinanza attiva e civismo democratico, collegare i settori militanti e parlare alle classi popolari.

Sprecare l’occasione per sfoggiare la propria identità separata mi sembra demenziale ma accade. Sono convinto che il potenziale espresso da manifestazioni come quella di sabato 18 a Firenze convocata dagli operai della #Gkn richieda nel paese una proposta politica che esprima e difenda gli interessi delle classi lavoratrici e dei ceti popolari.

Invece un dato balza agli occhi. La frantumazione di liste e candidature che rende più facile all’establishment la nostra marginalizzazione e alla grande stampa di ironizzare su un pulviscolo di sigle delegittimando le nostre sacrosante ragioni.

La divisione crea rabbia, delusione e disaffezione in quella quota di elettorato che non si riconosce nei partiti che sostengono il governo Draghi e ha posizioni di sinistra. Al tempo stesso rende difficile far emergere agli occhi di milioni di persone che c’è una possibile alternativa di sinistra. Il panorama è desolante.

Da un lato ci sono formazioni politiche (Sinistra Italiana, Verdi, ecc.) e aree di movimento che hanno scelto l’alleanza organica con Pd e quasi ovunque si alleano fin dal primo turno col partito di Letta che serenamente governa con Draghi e al tempo stesso gode del sostegno di quella che ho definito “sinistra ornamentale”.

La loro incidenza programmatica rasenta lo zero e la scusa dell’antifascismo regge poco. Si tratta di elezioni a doppio turno e quindi è solo una truffa usare la paura della destra per rinunciare a una proposta autonoma e alternativa. Dall’altro lato c’è la proliferazione di liste e candidature ‘supercomuniste’.

Una frammentazione che consente al sistema mediatico di marginalizzarci come “gli altri” nei sondaggi e di renderci invisibili, ma che soprattutto fa cadere le braccia a tante compagne e compagni. Invitiamo però a un esame attento delle posizioni e a non perdersi in una notte in cui tutte le vacche sono nere e tutti i partiti sono ugualmente responsabili.

Con tutto il rispetto ci sono posizioni altrui di cui non ci si può attribuire la responsabilità. Ci sono partiti come il PC di Rizzo che teorizzano il proprio isolamento ideologico di veri comunisti neostalinisti e dunque la divisione anche occhieggiando a posizioni di destra su temi come immigrazione, diritti lgbtqi ecc..

Il Pc in nessuna città si allea con gli altri partiti comunisti. Neanche a Torino dove intorno allo storico gramsciano Angelo d’Orsi si è unita tutta la sinistra radicale. Neanche a Roma nonostante in passato Paolo Berdini sia stato ospite applaudito di loro iniziative e oggetto di richieste di candidatura da parte di Rizzo stesso. Forse per questa linea Rizzo piace alle tv?

Una posizione identica pur con contenuti ideologici opposti, in questo caso una variante del trotzkismo, ha il Pcl di Ferrando che pensa di essere il partito ‘bolscevico-leninista’ e che se riesce a presentare le liste lo fa rigorosamente isolato. Se non ci riesce è disponibile a dare indicazione per altri comunisti e questo lo rende meno settario di Rizzo (almeno pratica l’unità nelle lotte).

C’è poi Potere al popolo che oscilla tra scelte unitarie (Napoli e Torino) e una più generale propensione a presentare candidature di partito per marcare il territorio e dimostrare di essere – come gli altri – l’unico vero soggetto politico antagonista su cui fare affidamento.

Queste posizioni sottintendono l’idea di dare visibilità alla propria sigla e fare proselitismo. Cosa che sarebbe possibile anche coalizzandosi, con la legge elettorali delle comunali, ma evidentemente non basta a chi pensa che prima di tutto viene la propria visibilità.

Solo in Calabria si è riusciti a costruire un terzo polo con Luigi de Magistris Presidente per la Calabria. E tra le grandi città solo a Torino a mettere insieme quasi tutti tranne Rizzo. Peccato che sulla strada della frammentazione non si ottengano grandi risultati. Dalla gara a chi è più rivoluzionario, comunista, ecc. ecc. non derivano grandi vittorie. A chi si lamenta con noi di queste divisioni non possiamo che rispondere che condividiamo il disagio ma non possiamo per decreto impedirle. Cerchiamo di superarle laddove possibile. Noi di Rifondazione Comunista continuiamo ad andare in direzione ostinata e contraria.

In queste elezioni siamo presenti con un profilo programmatico e una linea che crediamo sia quella utile a ricostruire uno spazio dell’alternativa nel nostro paese. Lo facciamo con le nostre poche forze ma con grande convinzione. Abbiamo lavorato a Roma, Milano, Torino, Napoli, Ravenna, Salerno, Trieste e tante altre città per costruire liste e/o coalizioni di sinistra e ambientaliste alternative ai poli politici esistenti e ai partiti che sostengono il governo Draghi.

Come Rifondazione Comunista abbiamo lavorato per l’unità e l’alternativa proponendo di convergere su candidature a sindaco/a unitarie per tutte le formazioni della sinistra radicale. A Roma l’urbanista ambientalista Paolo Berdini, a Torino lo storico Angelo d’Orsi, a Milano l’ambientalista anti-speculazione Gabriele Mariani proseguendo l’esperienza di Milano in Comune, a Bologna la combattiva consigliera Dora Palumbo uscita dal M5S, a Napoli l’assessora della giunta De Magistris Alessandra Clemente.

Non abbiamo preteso da nessuna parte che ci fossero logiche miopi e ristrette di orticello a impedire la più larga convergenza. Solo a Ravenna la lista Comunisti Uniti candida un nostro compagno iscritto Alessandro Bongarzone.

Il nostro obiettivo è quello di costruire l’opposizione e l’alternativa. Se si giudica negativamente la divisione a sinistra è il caso di dare una mano a chi propone una linea radicale ma non settaria.

RIFONDAZIONE: UN ALTRO MORTO SUL LAVORO. SI FERMI QUESTA STRAGE!

Nel giorno del funerale di Laila El Harim, l’operaia morta incastrata da un macchinario in una fabbrica del modenese, un uomo è morto in un’azienda di San Paolo d’Argon (BG).

Attendiamo l’esito delle indagini, ma diciamo fin da ora che la scelta criminale fatta dai vari governi di tagliare i fondi destinati all’Inail ha negli anni diminuito drasticamente la possibilità dell’ente di effettuare controlli sul rispetto delle norme di sicurezza e senza sicurezza si muore.

Nel caso di Laila, ad esempio, gli inquirenti hanno assunto come prova il cellulare con il quale lei stessa aveva fotografato il non funzionamento delle protezioni della fustellatrice che l’ha uccisa.

Nei soli primi 6 mesi del 2021 sono morti 538 lavoratori (dati Inail); rispetto allo stesso periodo del 2019, quest’anno gli infortuni mortali sul lavoro, sono cresciuti dell’11,6%; 5 i morti sul lavoro nelle ultime 48 ore. Senza contare i feriti gravi o gravissimi.

Questo è il drammatico risultato che arriva da una serie di politiche neoliberiste sui temi del lavoro che guardano solo al profitto ed alla concorrenza selvaggia a spese di diritti e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ora basta! Fermiamo questa strage.

Si facciano subito importanti investimenti per garantire l’applicazione delle norme di sicurezza e il controllo delle stesse, si perseguano penalmente le aziende che non le applicano e si obblighi tutte le realtà lavorative a fare formazione per la sicurezza sul lavoro.

Se dalle indagini emergeranno dei responsabili devono essere perseguiti.

Ci stringiamo alla famiglia, agli amici e ai colleghi del lavoratore morto ieri San Paolo d’Aragon esprimendo le nostre più sentite condoglianze.

Fabrizio Baggi, Segretario regionale Lombardia

Francesco Macario, Segretario provinciale Bergamo Partito della Rifondazione Comunista /Sinistra Europea

BREVETTI SUI VACCINI, VITTORIA AL PARLAMENTO EUROPEO. IL 21 MAGGIO 2021 IN PIAZZA A ROMA

Pubblicato il 20 mag 2021

È stato approvato ieri un emendamento dal parlamento europeo presentato dal nostro gruppo La Sinistra (Gue) per l’appoggio alla richiesta di India e Sud Africa di sospensione dei brevetti sui vaccini. L’emendamento approvato è inequivocabile:

“invita pertanto l’UE a sostenere l’iniziativa presentata da India e Sud Africa in seno all’Organizzazione mondiale del commercio, con la quale si richiede una sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai vaccini, alle attrezzature e alle terapie per far fronte alla COVID-19 ed esorta le società farmaceutiche a condividere le proprie conoscenze e i propri dati attraverso il pool di accesso alle tecnologie (C-TAP) relative alla COVID-19
dell’Organizzazione mondiale della sanità”.

È una prima crepa rispetto alla posizione disumana tenuta dalla Commissione Europea che finora all’Organizzazione Mondiale del Commercio si è schierata a protezione delle multinazionali farmaceutiche.

Si tratta di una grande vittoria dopo mesi di campagna che abbiamo portato avanti come sinistra radicale insieme a scienziati, medici, associazioni, sindacati. Va ringraziato il nostro gruppo parlamentare La Sinistra, in particolare Miguel Urban, Manon Aubry e Marc Botenga, per questo risultato. Il parlamento ha votato ma non è scontato che la Commissione Europea segua l’invito del parlamento.

Domani 21 maggio e sabato 22 manifesteremo a Roma per il diritto alle cure e ai vaccini in concomitanza del G20 a cui parteciperà Ursula von der Leyen.
Il concentramento è previsto a Roma venerdì 21 ore 15 via San Pancrazio angolo via del Vascello e sabato 22 in Piazza della Repubblica.

Proseguiamo la raccolta sull’Ice “nessun profitto sulla pandemia” con l’obiettivo di 1 milione di firme.
La sconfitta del virus sarà possibile solo se l’intera umanità sarà vaccinata.

Va denunciato che contro l’emendamento e in difesa dei profitti delle multinazionali hanno votato a Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Italia Viva.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Rosa Rinaldi, responsabile sanità, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI (PRC-SE): LA SANITÀ LOMBARDA INCAPACE DI CONDURRE A TERMINE LA CAMPAGNA VACCINALE: COMMISSARIALA SUBITO

La catastrofe organizzativa della campagna vaccinale lombarda ogni giorno riserva brutte sorprese: piattaforme costose (20 milioni di euro) per le prenotazioni dichiarate inservibili dopo pochi giorni, annunci trionfalistici subito smentiti; in alcune zone gli ultraottantenni sono stati mandati a vaccinarsi a 40 km di distanza, costretti ad aspettare ore, o non si sono presentati in 542 come a Cremona perché non avevano ricevuto il messaggio.

Così per non gettare vie le fiale scongelate si sono fatte convocazioni affrettate a parenti e amici, o bus di anziani da piccoli paesi. A Niguarda 300 anziani sono stati convocati erroneamente.

Ma dove questi disastri non succedono tutto va inaccettabilmente a rilento.

Moratti mette sotto processo Aria, la società partecipata creata dalla Lega. È da 20 giorni che si annuncia la sostituzione della piattaforma Aria con quella delle poste. La Giunta leghista se la prende con comodo, gli anziani attendono da soli a casa, il  virus non accenna a fermarsi e miete vittime. Eppure la soluzione esiste da tempo: un atto di democrazia, di responsabilità politica, di rispetto per la popolazione della regione: commissariare la sanità lombarda. Non farlo significa essere complici di questo ennesimo fallimento.

Milano, 22/03/2021

Fabrizio BaggiSegretario Regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile Sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI – (PRC-SE) FINO A QUANDO FONTANA E MORATTI ABUSERANNO DELLA PAZIENZA DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI?

Siamo arrivati alla terza ondata del Covid 19 e purtroppo in Lombardia la sanità arriva a questo evento con un’incapacità assoluta di governo e di contenimento della epidemia, come se dagli evidenti errori fatti nella prima e nella seconda ondata (oggetto di inchieste giudiziarie e di precise narrazioni del giornalismo libero) il gruppo dirigente del centro-destra non avesse tratto alcun insegnamento.  

In particolare oggi spiccano due problemi:

  • Pur di non dichiarare tutta la Lombardia zona rossa, si rasenta il ridicolo, si inventano nuovi colori, come l’arancione scuro. Ma uno dopo l’altro i comuni dell’hinterland milanese, del bresciano, delle valli bergamasche, del sud della regione vengono dichiarate zone rosse. Se questa è la strategia della precisione chirurgica, consiglieremmo un buon paio di occhiali. Ma al primo posto nella testa della Giunta sta l’economia, il profitto, la produzione, che non si deve fermare, a costo di vite umane che si pensa di poter sacrificare preventivamente con assoluto cinismo,  
  • Sappiamo che il problema dei vaccini è stato affrontato in modo scandaloso dalla UE e dai governi, compreso il Governo Conte, che si sono fatti dettare le regole dalle multinazionali del farmaco, le hanno coperte di finanziamenti pubblici e continuano a essere in loro balia per tempi di produzione e di consegna dei vari vaccini. Ma in Lombardia non ci si può giustificare con tutto ciò. La regione non è in grado di esaurire i vaccini che già gli sono stati consegnati. La prima fase della vaccinazione, che doveva coprire personale sanitario e anziani over 80, è ben lontana dell’essere conclusa: dopo undici giorni di campagna vaccinale domenica 28 febbraio in Lombardia avevano ricevuto 59.728 dosi di anti Covid l’11% dei 543.477 avevano chiesto il vaccino, che corrispondono al 75% dei 725.923 aventi diritto.  A quando la vaccinazione del personale scolastico, che è fondamentale per garantire il diritto allo studio pieno della scuola in presenza?
  • Non bastano Moratti e Bertolaso per uscire da questo disastro, anzi lo allargano sempre più. Ora, senza un piano vaccinale dettagliato si corre al riparo rivolgendosi ai privati, pagati profumatamente, rispetto ai medici di MG. 

Avevamo chiesto al Governo Conte di Commissariare la Sanità lombarda. La situazione è peggiorata e la richiesta è sempre in campo. 

Milano, 02/03/2021

Fabrizio Baggi, Segretario Regionale Lombardia

Giovanna Capelli, Responsabile Sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea