Tag: Maurizio Acerbo

RIFONDAZIONE: GOVERNO DRAGHI SPACCA L’ITALIA, OGGI PRESIDIO A ROMA

Pubblicato il 22 giu 2022

“Ci sono cose molto più serie della scissione del poltronista Di Maio.

Il governo Draghi sta per spaccare l’Italia con il disegno di legge preparato dalla ministra Gelmini che domani a Roma incontrerà i presidenti delle Regioni.

Oggi parteciperemo al presidio indetto dal Tavolo per il NO all’Autonomia differenziata in via della Stamperia a Roma dalle 12,30 alle 15 per dire no allo sciagurato disegno di legge quadro della ministra.

Il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata preparato dalla ministra è un testo peggiore delle previsioni più pessimistiche.

Il disegno di legge esautora il Parlamento riducendolo a luogo di mera consultazione e ratifica; consente la regionalizzazione di tutte le 23 materie, compresa scuola e trasporti; prevede un avvio della regionalizzazione dei servizi calcolato sulla spesa storica, aberrazione che ha consentito la sottrazione di risorse e di diritti a danno dei territori del Sud e più svantaggiati; prefigura a regime tasse regionali e il trattenimento dei tributi su base territoriale, rompendo ogni idea di perequazione; ricalca lo schema delle sciagurate intese stipulate da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna con l’allora governo Gentiloni in scadenza, prefigurando un sistema di staterelli in lotta fra loro per l’accaparramento di poteri e disponibilità finanziarie.

Rifondazione comunista promuove, partecipa e sostiene tutte le manifestazioni organizzate dal movimento a difesa dei diritti di tutte e tutti indipendentemente dal luogo di nascita e residenza.

Dopo il caos sanitario verificatosi durante la pandemia è assolutamente da irresponsabili continuare su una strada che si è già dimostrata fallimentare.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Acerbo (Prc-Se): Smuraglia partigiano della democrazia

Pubblicato il 31 mag 2022

Con enorme tristezza apprendiamo la notizia della scomparsa del compagno Carlo Smuraglia.

La sua vita è stata un luminoso esempio di fedeltà ai valori che avevano animato la Resistenza e ai principi della nostra Costituzione.

Ha combattuto da partigiano per la libertà di tutte e tutti e speso la vita nell’impegno per la costruzione della nostra democrazia, sempre schierato dalla parte delle classi lavoratrici da militante del PCI, da avvocato e giurista, nelle aule parlamentari.

Lo ricordiamo come avvocato che difendeva i partigiani negli anni ’50, gli studenti del caso La zanzara del 1966; parte civile per i fatti di Reggio Emilia del 1960, per la morte di Giuseppe Pinelli del dicembre 1969, per la fuga di diossina avvenuta a Seveso del 1976, per il sequestro di persona e l’omicidio di Cristina Mazzotti, rapita dalla ‘ndrangheta nel 1975.

Nel Csm nel 1986 si schierò dalla parte di Giovanni Falcone. Difese l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Alla guida dell’Anpi ha rilanciato il valore dell’antifascismo e difeso con determinazione la Costituzione sotto attacco.

E’ stato e rimarrà un riferimento per tutta l’Italia democratica e antifascista.

All’ANPI e ai familiari il più sentito cordoglio di tutte le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Per un movimento europeo contro la guerra

4 Aprile 2022

Roma. Con Maurizio Acerbo e Paolo Ferrero.

FORUM INTERNAZIONALE A ROMA CON LA PARTECIPAZIONE E I CONTRIBUTI DI: – Ione Belarra, Segretaria Generale di Podemos e Ministra dei Diritti Sociali e Agenda 2030 (Spagna) – Manu Pineda, europarlamentare di Unidas Podemos (Spagna) – Michele Daniele, PTB (Belgio) – Gabriel Amard, La France Insoumise (Francia) – Gael De Santis, PCF (Francia) – Ertugrul Kürkcü, presidente onorario HDP (Turchia) – Katerina Anastasiou, Transform Europe (Austria) – Claudia Haydt, Die Linke (Germania) – Alexander Batov, RotFront (Russia) MODERA SIMONA MAGGIORELLI (giornalista, direttore del settimanale Left) PROMUOVONO: Dema, democrazia e autonomia; ManifestA; Partito della Rifondazione Comunista; Potere al Popolo!

Sospesi i servizi Rai dalla Russia, altro colpo alla libertà di informazione

6 marzo 2022

Chi giustamente accusa il regime di Putin di impedire la libertà di informazione ne replica, in tempo di guerra, le gesta.

Probabilmente su ordine dei guerrafondai di governo sono stati appena sospesi i servizi Rai mandati da Mosca, forse perché il corrispondente Marc Innaro ha osato mandare in onda anche le notizie governative russe.

In Italia deve giungere informazione a senso unico, ogni giornalista o intellettuale che, denunciando fatti concreti, sollevi critiche ad un totale asservimento alla propaganda bellica è una “quinta colonna” quindi va messo a tacere.

Criminalizzare chi semplicemente racconta la problematicità della realtà, la sua complessità, è il primo passo per portare il paese direttamente in guerra.

Del resto il servizio pubblico ci ha abituato da decenni ad accettare un pensiero unico e privo di reali alternative al neoliberismo, in cui le persone debbono solo produrre, consumare e crepare.

Guai a ricevere segnali che mettono in crisi tale modello. Guai ad avere coscienza critica per quanto accade nel Paese o nel Pianeta.

Le verità della Rai sono ormai solo veline delle questure o dei padroni.

Restiamo dalla parte delle tante e dei tanti che, come Barbara Spinelli, continuano a ragionare con la propria testa.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Il tempo della libertà è arrivato: Appello per una mobilitazione in Italia il 12 febbraio per la liberazione di Abdullah Öcalan

Pubblicato il 2 feb 2022

Da 23 anni Abdullah Öcalan è stato imprigionato a seguito della cospirazione internazionale del 15 febbraio 1999. Per oltre dieci anni è stato l’unico prigioniero nell’isola fortezza di Imrali. Nonostante le condizioni indescrivibili del suo isolamento non ha mai smesso di sperare in una soluzione pacifica ai conflitti in Medio Oriente. Per diversi anni Öcalan è riuscito a negoziare con il governo turco per raggiungere questo obiettivo. La stragrande maggioranza della popolazione curda vede Abdullah Öcalan come proprio rappresentante, e ciò è stato confermato dalla raccolta di firme di oltre 3,5 milioni di curdi nel 2005.

Ocalan è un attore politico e il suo status ha anche dimensioni politiche più ampie. La società curda, così come gli analisti politici, lo considerano un leader nazionale e il rappresentante politico dei curdi. La prigione dell’isola di ?mral?, gestita dallo stato turco, continua ad essere sottoposta ad uno status straordinario. Il continuo isolamento di Ocalan, che dura già da 23 anni, si basa su pratiche considerate illegali sia dalla magistratura turca che dal sistema giuridico internazionale.

Le Nazioni Unite hanno la responsabilità di garantire che la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo si applichi e venga applicata anche per Ocalan. Il sistema ?mral? può continuare ad esistere solo con il consenso, o almeno il totale disinteresse di istituzioni internazionali come l’ONU.

Lo Stato turco sta attualmente sottoponendo Abdullah Öcalan a un regime di isolamento che non ha precedenti. Ogni visita dei suoi avvocati o dei suoi familiari è resa possibile solo attraverso lunghe lotte e mobilitazioni. Nel 2019, ad esempio, è stato possibile rompere l’isolmento attraverso lo sciopero della fame di migliaia di prigionieri politici nelle carceri turche e di esponenti della società civile durato diversi mesi.

Per la prima volta dopo molti anni gli è stato possibile entrare in contatto con i propri familiari e i propri avvocati. L’ultima breve telefonata tra Abdullah Öcalan e suo fratello è avvenuta nel marzo 2021, ma è stata improvvisamente interrotta. Il fatto che da allora non sia stato ricevuto un solo segno di vita fa temere per le sue condizioni di salute.

In tutto il paese le pratiche adottate sull’isola di Imrali sono state estese per ridurre al silenzio ogni voce di dissenso, ogni forma di opposizione che veda nella soluzione politica della questione curda una svolta per una trasformazione democratica di tutto il Medioriente. Attraverso Imrali lo Stato turco si sta sforzando non soltanto di isolare fisicamente Abdullah Öcalan come persona, ma di sopprimere i risultati democratici che sono emersi dalle sue idee.

Infatti il Confederalismo democratico introdotto da Abdullah Öcalan ha prodotto il risveglio della società in tutto il Kurdistan. I valori di uguaglianza di genere e di credo, per una società democratica ed ecologica, sono alla base di importanti processi di trasformazione democratica fondati sull’autogoverno come nel caso dell’Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est e dell’autogoverno degli yazidi di Shengal.

Sia che si tratti della guerra di invasione del Kurdistan del sud (nord Iraq), sia che si tratti dell’invasione del Rojava e o delle politiche fasciste del governo dell’AKP contro il popolo curdo in Turchia, questo modello democratico e partecipativo è sottoposto a pesanti attacchi da parte della Turchia e delle forze della modernità capitalista.

Per questa ragione oggi è più che mai necessario far sentire la nostra voce. Rompere l’isolamento e la liberazione di Abdullah Öcalan significano dare una prospettiva di pace e di democrazia a tutti i popoli del Medioriente.

Il tempo della libertà è arrivato: Invitiamo tutti i partiti, le organizzazioni sindacali, gli esponenti della società civile e del mondo della cultura a partecipare alla giornata di mobilitazione nazionale del sabato 12 febbraio 2022 a:

Roma: Piazza la Repubblica Ore 14:30
Milano: Largo Cairoli Ore 14:00

Per adesioni: info.uikionlus@gmail.com info@retekurdistan.it

Comitato ‘’Il momento è arrivato; Libertà per Öcalan’’ Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia Rete Kurdistan Italia Comunità curda in Italia

Le prime Adesioni:

Arci Solidarietà Onlus
Transform Italia ATTAC-Italia
COBAS, Nazionale Confederazione dei Comitati di Base
Confederazione unitaria di base
CSOA Angelina Cartella di Reggio Calabria
Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia
Coordinamento pace e solidarietà odv, Parma
Centro Immigrazione, Asilo e Cooperazione internazionale-Parma
Centro sociale Cantiere
Associazione Ponte Donna
Associazione Senza Confine
Associazione Senza Paura
Progetto Diritti onlus
Associazione Cultura è Libertà
Comitato Territoriale ARCI Centri Sardegna
Associazione Verso il Kurdistan Odv
Assopace Palestina nazionale
Laboratorio Andrea Ballarò- Palermo
Anbamed, aps per la Multiculturalità
Arci Firenze
Alkemia – laboratori multimediali – Modena
AWMR – Associazione Donne della Regione Mediterranea
Fai -Milano
Lambretta- Milano
Rete Jin nazionale
Associazione YaBasta!EdiBese!
Ya Basta -Bologna
Ambulatorio Medico Popolare (AMP) -Milano
“RETE#NO BAVAGLIO” Associazione di giornalisti per i diritti, ambiente e società
Gruppo Anarchico C. Cafiero FAI Roma
Unione Sindacale Italiana- CIT
Staffetta Sanitaria Rojava
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Luisa Morgantini, già vice presidente parlamento europeo
Paolo Ferrero, già Ministro governo Italiano, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Zerocalcare, Fumettista
Anna Maria Bruni- attrice autrice regista
Adele Cozzi
Alessandro Orsetti
Aldo Zanchetta
Brunella Fatarella
Anna Lisa Vutoro
Chiara Orsetti
Elisa Frediani
Laura Sestini, giornalista
Marco Bersani, Attac
Fabio Martinelli, lavoratore dipendente
Vincenzo Miliucci, COBAS
Anna Maria
Massimo Torelli
Rossella Ratti
Salton Francesco

RIFONDAZIONE: IL CAOS SANITARIO LOMBARDO È UN SOS PER TUTTA ITALIA

29 Dicembre 2021

La controriforma Fontana/Moratti va fermata 

La prevista quarta ondata e la variante omicron mettono in ginocchio il nostro paese, a partire dalla regione più ricca. In Lombardia il caos è assoluto, la sanità è allo sbando, i cittadini sono abbandonati a se stessi e al flusso dei contagi, che spingono in un secondo tempo, drammaticamente tutto il resto della cura delle patologie, anche gravi, della prevenzione e della riabilitazione È completamente saltato il tracciamento pubblico per mancanza di personale, di programmazione, di vere strutture stabili e preparate di sanità pubblica territoriale capaci di rispondere ad ogni evenienza, di prevenire e di curare il paziente fin dai primi sintomi (A proposito dove sono finite le USCA? Che ruolo hanno in questo frangente?).

A lungo la Regione ha fatto la furba sui numeri delle terapie intensive per non passare in zona gialla durante le settimane degli acquisti di Natale. Un gioco sporco e risaputo. Aumenta il numero dei posti disponibili in terapia intensiva fino al limite percentuale necessario per non passare in zona gialla, ma i letti resi disponibili in realtà non potrebbero entrare in funzione per mancanza di medici, di infermieri, o peggio, sono letti strappati alle cure No Covid.

Invece di sanare questa terribile e grave situazione Moratti e Fontana sono impegnati a propagandare la loro controriforma sanitaria, che non ha tenuto in alcun conto delle osservazioni fatte da Agenas alla sperimentazione di Maroni (legge 23), ha appesantito tutti i difetti di quella legge (che di fatto è una delle cause della strage da Covid in Lombardia nella prima ondata) e soprattutto ha allargato lo spazio della sanità privata definendola equivalente a quella pubblica.

Prima di Natale hanno inaugurato in pompa magna una “casa di comunità” in centro di Milano, in Via Rugabella, per dimostrare la centralità della medicina territoriale. Peccato che l’operazione è una presa in giro scandalosa: riverniciano e rinominano uno storico poliambulatorio e ci aggiungono qualche infermiere e qualche specialista in più. Non è questa per noi la medicina territoriale che va garantita: ci vogliono assunzioni di Medici di Medicina generale con non più di 1500 pazienti, azzeramento delle liste di attesa per esami diagnostici e visite specialistiche con reperimento di organico stabile in tutti i poliambulatori, nei consultori va garantita la certificazione della 194 e l’aborto farmacologico, in tutte le UONPI va assunto personale perché ora le diagnosi per il sostegno scolastico vengono date due anni dopo la segnalazione. Questo il minimo per invertire la tendenza. Le case di comunità per noi sono le case della salute progettate da Maccacaro, una equipe stabile multidisciplinare che conosce bene i suoi pazienti e li segue nel corso dell’arco della vita.

Per questo diciamo che la controriforma Moratti-Fontana va fermata: ha al suo interno elementi di dubbia costituzionalità, non ha tenuto conto neppure delle modifiche che il Governo tramite Agenas aveva suggerito. Il Governo Draghi, che sembra fino ad ora insensibile al caos della sanità lombarda, batta un colpo e assolva al suo compito di autorità centrale garante di un Servizio Sanitario Nazionale.

Per questo condividiamo organicamente la lettera che il Coordinamento Regionale art. 32 ha inviato al Presidente Draghi e al Ministro Speranza perché compiano questo passo. La diffonderemo e faremo conoscere nei territori dove ogni giorno nascono lotte, conflitti e proteste, dove la sanità lombarda mostra le sue inefficienze, pronta a rispondere ai bisogni, se passi per le vie a pagamento, ma lenta, burocratica e sorda per chi si affida al Servizio Sanitario Nazionale.

La salute non è una merce, la sanità non deve essere un affare per le aziende private.

Maurizio AcerboSegretario nazionale

Fabrizio BaggiSegretario regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea 

Lettera-Ministro-Roberto-Speranza-LR-22Scarica

RIFONDAZIONE: SCIOPERO GENERALE CONTRO IL GOVERNO DEI PADRONI, PER REDDITO, PENSIONI, DIRITTI PER TUTTE/I

Il governo Draghi contro le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati: Sciopero generale!

Mario Draghi è sempre stato un nemico della classe lavoratrice e i fatti lo confermano.

L’incontro governo- sindacati  si è concluso con la totale chiusura di Draghi a qualsiasi proposta di riforma delle pensioni che non sia il ritorno alla legge Fornero. Scelta che Salvini, al di là del fumo ad uso dei media, ha già accettato discutendo solo dei tempi per chiudere l’eccezione di quota cento e ripristinare l’unica legge tuttora vigente.
Lo stesso vale per il Pd  e i 5 stelle che da tempo hanno accettato una legge che fissa l’età pensionabile a 67 anni, spinge ad allungare la vita lavorativa, discrimina i redditi più bassi e precari, limitandosi alla richiesta di proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna che penalizza fortemente l’assegno pensionistico.
Del resto il Pd non può smentire sestesso essendo tra i padri di questa Legge avendola sostenuta nel governo Monti.
Muro di Draghi anche  alle richieste dei sindacati di entrare nel merito delle  risorse disponibili per ammortizzatori sociali e fisco del tutto  insufficienti, specie le ultime e, a meno di modifiche in parlamento, destinate in gran parte alle aziende a discapito ancora una volta di lavoratori dipendenti e pensionati.
Non va meglio per il reddito di cittadinanza per il quale da una parte si stanziano risorse che ridurranno il numero degli attuali beneficiari, dall’altra si inaspriscono i requisiti e i vincoli per ottenerlo accentuando il carattere di strumento al servizio della precarizzazione del lavoro.
Con questa manovra di bilancio si conferma la linea neoliberista di Draghi che mentre accelera i tempi del ritorno all’austerità, continua a erogare risorse alle imprese e non investe sul lavoro, sul pubblico e sul sociale  come sarebbe necessario, al di là degli aspetti morali, anche per far crescere i consumi e di conseguenza tutta l’economia.

Il governo cerca di dividere le generazioni mentre è evidente che il conflitto è di classe: rivendichiamo salari non da fame, fine precarietà, reddito per tutte/i, diritto alla pensione.


Altrochè patto sociale! L’unica strada per fermare le politiche di un governo nemico delle lavoratrici e dei lavoratori è l’avvio di una nuova grande  stagione di lotte che unisca tutti i ceti popolari a partire dallo sciopero generale nazionale.  La Cgil non faccia l’errore dei tempi di Monti, lanci la mobilitazione come nel 2003 per l’articolo 18.

Sabato 30 ottobre saremo in piazza a Roma con movimenti contro il G20 e il governo dei padroni (concentramento ore 15 a Piramide).

Tifiamo rivolta contro il governo dei padroni. 

Maurizio Acerbo, segretario  nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

RIFONDAZIONE: ADIL ASSASSINATO DALLA PROTERVIA PADRONALE

Pubblicato il 18 giu 2021

Il coordinatore del Sicobas di Novara, Adil Belakhdim, è stato travolto e ucciso da un camion che ha forzato il presidio dei lavoratori davanti alla Lidl di Biandrate in occasione dello sciopero nazionale della logistica.
Dopo le aggressioni subite dai lavoratori a Prato, a San Giuliano Milanese e quella violentissima con l’utilizzo di vigilantes di Tavazzano appare chiara la volontà padronale di uno scontro duro per piegare le lotte dei lavoratori e del Sicobas.
L’omicidio del sindacalista è figlio della protervia padronale che non accetta che possano essere messe in discussione le condizioni di sfruttamento, i bassi salari e la precarietà vigenti nella logistica.
E’ l’ennesimo attacco al diritto di scioperare e lottare per tutele e diritti minimi e contro il potere di ricatto dei lavoratori garantito alle aziende da leggi inique e dall’utilizzo a rotazione di finte cooperative sostituite alla bisogna per poter licenziare e ridurre i salari.
Chiamiamo in causa le gravissime responsabilità di padroni che stanno riportando indietro di cento anni le condizioni dei lavoratori riportandoli al rango di sudditi senza parola e senza diritti.
Ma non si possono tacere le vere e proprie connivenze di questo e dei governi degli ultimi trent’anni che hanno approvato e non stanno modificando leggi che hanno trasformato il mercato del lavoro in un suk di braccia.
Nell’esprimere solidarietà alle compagne e ai compagni del Sicobas e alla famiglia di Adil ribadiamo con grande forza la necessità di abolire tutte le leggi che hanno precarizzato il mercato del lavoro e di introdurre un salario minimo orario legale.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

ALLE TV PIACCIONO NO MASK E FASCISTI?

Maurizio Acerbo

Se ieri una manifestazione così la facevano a Mosca e in altre 15 città russe ve lo avrebbero raccontato. Si è svolta in Italia e quindi la censura è stata totale. La foto è della grande manifestazione di ieri a Roma di solidarietà col popolo palestinese. Nei telegiornali neanche un fotogramma.

Non è la prima volta che accade per le mobilitazioni dell’opposizione sociale e poliica.

Quella di ieri era anche una manifestazione di critica a Italia e UE che finora non hanno condannato il comportamento criminale di Netanyahu. In questo caso probabilmente si è sommata la faziosità filoisraeliana dei media italiani alla ormai consueta censura della sinistra radicale. In Italia fa scandalo la censura immaginaria di star come #Fedez ma non quella che da anni ha oscurato le voci e le soggettività non allineate.

Mi si obietterà che in realtà i media raccontano le situazioni a cui partecipano i partiti con più consenso ritenendo quelle effettivamente rappresentative del paese. Non è proprio così. Qualsiasi manifestazione di no mask o di fascisti viene raccontata eccome. Da tempo riempiono le cronache tv.

Ho la sensazione – per citare Debord – che il potere spettacolare si scelga anche l’opposizione extraparlamentare da usare per mettere in riga l’elettorato democratico o moderato. La protesta fuori del Palazzo deve avere i contorni dell’irrazionalità e della barbarie. Non mi dite che si ha visibilità sulla base della forza elettorale che si rappresenta visto che un singolo ventriloquo di Confindustria come Calenda sproloquia in tv tutti i giorni mentre reti di movimento presenti in tutto il paese non hanno alcuna voce sui media.

Fortunatamente non è sempre cosi. Laddove il Pd decide di schierarsi i riflettori si accendono. Come accade positivamente per le sacrosante mobilitazioni per il #ddlZan o per quelle antirazziste (ma solo quando ministro degli interni era il leghista!). La cancellazione mediatica dell’opinione pubblica e delle forze effettivamente di sinistra nel paese c’è non perché siamo piccole minoranze ma al contrario perché potenzialmente milioni di persone la pensano come noi. Per coprire la balla che il Pd rappresenti “la sinistra” bisogna cancellare la sinistra reale. E come insegnava Debord alla lunga lo spettacolo ricostruisce a sua somiglianza la realtà. Le persone lo introiettano sul serio. E oggi ne vediamo le conseguenze. È il caso della Palestina. Lo schieramento filoisraeliano che va da Fratelli d’Italia al Pd non corrisponde ai sentimenti di una parte consistente del nostro popolo che ha “la Palestina nel cuore”.

E credo sia così sui temi del lavoro, della sanità, della scuola, del disarmo, dell’ambiente, ecc. La censura di ieri è solo l’ultimo episodio. Il più vergognoso. Perché non hanno cancellato noi ma la solidarietà con il popolo palestinese.

Possibile che nelle redazioni – strapiene di giornalisti che un tempo furono di sinistra – non ci sia uno scatto di indignazione?

Venerdì 21 maggio in occasione del #G20 sulla sanità a Roma torneremo a manifestare. E lo faremo non solo per chiedere che siano garantiti accesso a cure e vaccini per tutti i popoli della terra ma anche per la Palestina. E saremo in piazza a Roma anche sabato 22 maggio. Spero che saremo tantissime/i a gridare che non vogliamo essere complici del massacro del popolo palestinese e della strage di milioni di persone nel sud del mondo a cui viene negata la vaccinazione anti-covid per proteggere gli interessi delle multinazionali.

Passate parola.

ACERBO (PRC-SE): VACCINI, USA E UE BLOCCANO RICHIESTE SUD DEL MONDO ALL’OMC, DRAGHI COMPLICE DI QUESTO CRIMINE CONTRO L’UMANITA’

Pubblicato il 12 mar 2021

La riunione terminata ieri del Consiglio Trips dell’Organizzazione Mondiale del Commercio si è conclusa con un no alla richiesta di moratoria sui brevetti che consentirebbe a tutti i popoli di accedere ai vaccini e alle cure anticovid presto e a basso costo.

Il blocco guidato da Stati Uniti, Unione Europea, Giappone ha bloccato alla richiesta di India e Sud Africa e sostenuta da più di 100 paesi, dal Vaticano e dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.

Al fianco di USA e UE il Brasile di Bolsonaro.

La Commissione Europea parla in quella sede a nome del Consiglio Europeo e quindi anche il nostro paese e il nostro governo sono complici della scelta di anteporre i profitti delle multinazionali farmaceutiche al diritto alla salute di tutta la popolazione del pianeta.

D’altronde il Presidente del Consiglio Mario Draghi non ha nemmeno risposto alla lettera aperta inviatagli da Vittorio Agnoletto a nome della campagna “Diritto alla cura – Nessun profitto alla pandemia”.

Negare l’accesso ai vaccini ai popoli è un crimine contro l’umanità e Draghi è complice.

La posizione dell’Unione Europea e del governo italiano – a proposito cosa dice il ministro “di sinistra” Speranza? – è molto grave perchè non solo è disumana ma anche stupida.

La sospensione dei brevetti consentirebbe anche al nostro paese di produrre vaccini a basso costo. Ma soprattutto va sottolineato che schierandosi dalla parte delle multinazionali l’Italia e la Commissione Europea danneggiano anche le cittadine e i cittadini del nostro continente,

Se miliardi di persone nel sud del mondo non saranno vaccinate continueranno a replicarsi nuove varianti che renderanno probabilmente inefficaci anche i vaccini.

Ieri abbiamo fatto iniziative in tutta Italia a sostegno dell’Iniziativa Europea dei Cittadini https://noprofitonpandemic.eu/it/

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea