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RIFONDAZIONE COMUNISTA MORTARA: PRESENTAZIONE DELLA LISTA GIUSEPPE ABBÀ SINDACO

Sabato 7 maggio 2022, il consigliere Comunale Giuseppe Abbà ha presentato ai giornalisti e ai militanti del circolo, la lista per le lezioni comunali del 12 giugno 2022, nella sede del partito.

Ha illustrato i punti programmatici più importanti e i candidati che lo sostengono.

Una lista con al suo interno, sia di candidati di provata esperienza politica amministrativa e giovanissimi candidati.

Mortara ha bisogno di un cambiamento radicale delle sue politiche amministrative, ambientali, di viabilità, di trasporti, di lavoro, un diverso rapporto tra cittadini, istituzioni e politiche aggregative giovanili.

L’unica vera alternativa per la città è votare Giuseppe Abbà!

Buona visione del video.

RIFONDAZIONE COMUNISTA MORTARA.

Rifondazione Comunista, federazione di Pavia: il nostro saluto al Congresso nazionale dell’ANPI

28 Febbraio 2022

Cari/e compagni/e guardiamo a questo vostro XVII congresso nazionale  con particolare sensibilità e attenzione, consci del ruolo fondamentale che la vostra associazione svolge e svolgerà nel nostro Paese.

Essa costituisce un fondamentale presidio democratico, particolarmente essenziale in questa fase.

Nonostante la Costituzione repubblicana, sulla quale è costruito il sistema politico e istituzionale affondi le proprie radici nella lotta di Liberazione, per la quale giovani donne e uomini hanno perso la vita, con l’ansia di porre fine a una guerra sanguinosa e a una dittatura odiosa, la Resistenza è sempre stata oggetto di attacchi per ridimensionarne il valore o addirittura di stravolgerne il significato.

Si pensi al ricorrente tentativo di nobilitare il regime di Salò o a una lettura della Resistenza come guerra civile, in cui le distinzioni fra fascisti e partigiani vengono azzerate. O, ancora, all’utilizzo spregiudicato di eventi drammatici come quello delle foibe per celare le responsabilità del fascismo nei confronti della popolazione slovena e di altre comunità.

Per queste ragioni il ruolo dell’ANPI è stato ed è prezioso nel mantenere viva la memoria della Resistenza, rammentando il ruolo fondamentale che essa ebbe nella nascita di una democrazia costituzionale.

Si tratta, come giustamente si sottolinea nel documento che sta alla base del vostro congresso, di una “memoria attiva”, non di un impegno puramente testimoniale. Cioè di un impegno teso a trasferire l’eredità della Resistenza in un’azione civile, sociale, politica, dando continuità alla lotta antifascista e alla difesa della Costituzione.

I recenti eventi che hanno visto formazioni neo-fasciste attaccare la sede nazionale della CGIL, le vigliacche minacce al compagno Salvatore Marrano presidente della sezione ANPI di Vigevano, a cui và tutta la nostra solidarietà e vicinanza, oltre allo stillicidio delle azioni squadriste in tutta Italia, indicano che l’impegno contro il risorgere del fascismo costituisce un compito fondamentale e a questo tutti i democratici sono chiamati.

Questo vale a maggior ragione nel momento in cui, anche in altri paesi europei, vi è una crescente presenza di formazioni analoghe che si richiamano al fascismo.

L’impegno a difesa della Costituzione, in cui l’ANPI si è sempre distinta, che deve continuare a fronte di nuove minacce che puntano a stravolgere la nostra Costituzione.

Due sono le minacce al nostro assetto Costituzionale, la prima è l’autonomia differenziata, la seconda è il presidenzialismo.

È evidente che questi tentativi recano con sé un disegno di mutamento della costituzione materiale del Paese.

Come partito abbiamo apprezzato la vostra proposta di  costruzione di un’”Alleanza democratica” come convergenze di forze sociali, ma anche politiche, sulla difesa dei principi costituzionali, per una rinascita democratica e civile del Paese. È importante che questa proposta venga dibattuta.

Il suo merito sta nello sforzo di richiamare tutte le forze democratiche al rispetto e alla promozione dei valori costituzionali.

È un appello importante che non dovrebbe però essere letto in modo improprio e cioè come la prefigurazione di schieramenti politico-elettorali.

La miglior garanzia perché questa proposta possa essere raccolta e svolgere una funzione utile nel sollecitare una svolta del Paese, nel senso del consolidamento delle istituzioni democratiche e del superamento degli evidentissimi squilibri sociali che sussistono e che anzi si sono ulteriormente allargati per effetto delle recenti scelte operate dal governo, è che l’ANPI riesca a interloquire – come peraltro si propone – con le realtà democratiche della società italiana, allargando il dibattito sulle scelte necessarie per una trasformazione in senso egualitario e socialmente progressivo del Paese.

In tutto questo, la garanzia che l’ANPI continui a svolgere questo ruolo d’impulso democratico e civile sta nella sua autorevolezza, fondata sulla sua autonomia e sulla sua profonda connessione con i valori costituzionali.

Partito della Rifondazione Comunista federazione Pavese


Per un presidente della repubblica democratico e antifascista

24 Gennaio 2022

Il presidente deve essere un sostenitore della solidarietà sociale e della democrazia, contro il fascismo e contro questo sistema economico basato sullo sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente.

50 PREMI NOBEL CHIEDONO TAGLIO SPESE MILITARI, GOVERNO DRAGHI LE AUMENTA

5 Gennaio 2022

La spesa militare globale è raddoppiata negli ultimi venti anni ed ha quasi raggiunto i 2000 miliardi di dollari. Una follia mentre milioni di persone muoiono di fame e malattie e si nega accoglienza a chi fugge da guerre.

Per questo 50 premi Nobel hanno firmato un appello rivolto ai governi del mondo per ridurre del 2% le spese militari e destinare le risorse così risparmiate nella risoluzione dei gravi problemi che affliggono l’umanità: pandemie, crisi climatica, povertà estrema.

Sosteniamo l’appello di assoluto buonsenso dei 50 Nobel ma dobbiamo denunciare che il governo italiano fa l’esatto contrario e continua a aumentare le spese militari.

Il nostro governo è un fedele esecutore delle direttive della Nato e gli USA che sempre più si configurano come una minaccia per la pace, il motore della corsa agli armamenti (anche nucleare).

Secondo il Sipri di Stoccolma l’80,4% del mercato mondiale delle armi e dei sistemi d’arma è controllato da multinazionali del blocco euro-atlantico (più paesi alleati Israele, Turchia ed Emirati Arabi).

Non solo, l’internazionalizzazione della filiera industriale militare che coinvolge decine di paesi nel mondo è sempre legata alle multinazionali e governi di cui sopra.

Se è vero che la spesa militare cinese (1,4 mld. di persone) è seconda a quella statunitense (330 milioni di persone) è pur vero che essa non comprende basi, flotte e interventi armati in ogni angolo del pianeta.

La responsabilità per la trentennale guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo (e relativa corsa agli armamenti) è quasi esclusivamente una responsabilità euroatlantica: Stati Uniti, Europa, Nato e relativi alleati strategici.

Non è un caso che Julian Assange, che ha denunciato i crimini di guerra, sia prigioniero delle “democrazie” occidentali e rischi di passare il resto della sua vita in un carcere statunitense.

Non ci stanchiamo di esigere il taglio delle spese militari e la liberazione di Julian Assange.

Anche in questo caso il governo italiano non ascolta appelli di Nobel come Adolfo Perez Esquivel.

Una concreta politica di disarmo globale e distensione non può che partire da una chiara presa di coscienza delle responsabilità di guerra del blocco euro-atlantico.

Anche per rilanciare la lotta per la pace c’è bisogno di uno schieramento alternativo ai poli esistenti.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

A proposito di logistiche e territorio

20 dicembre 2021

Il territorio della nostra provincia è sempre più soggetto ad attacchi e devastazioni di ogni tipo.

Abbiamo l’utilizzo e spargimento più alto d’Italia di fanghi in agricoltura, impianti d’incenerimento, impianti di stoccaggio d’amianto, la più grande raffineria d’Europa, incendi più o meno dolosi di depositi di spazzatura, siamo praticamente diventati una discarica per tutto il nord.

A tutto questo si aggiunge una continua costruzione d’impianti di logistiche che hanno un impatto ambientale devastante.

Le logistiche distruggono terreno agricolo, devastano i paesaggi, provocano un enorme aumento del traffico e quindi dell’inquinamento e quindi creano problemi di salute ai cittadini.

Tutto questo avviene perché le nostre amministrazioni locali, dai comuni, alla provincia e dalla stessa regione Lombardia non hanno la volontà politica di opporsi ai potentati economici che si vogliono insediare da noi.

In nome del mercato gli si lascia mano libera su tutto, senza che nessuno dica nulla.

Gli enti locali non devono assecondare supinamente il volere dei potenti, devono imporre loro condizione ben precisa, a partire dall’utilizzo delle enormi aree dismesse che sono moltissime in provincia.

Gli enti locali dovrebbero svolgere un ruolo di programmazione per favorire un’agricoltura di qualità, un turismo compatibile con l’ambiente un’economia della conoscenza e della ricerca, un’industria tecnologicamente d’avanguardia, invece si favoriscono gli insediamenti più schifosi che altri territori non vogliono.

Per questi motivi Rifondazione Comunista è a fianco dei cittadini pavesi che in questi giorni si sono mobilitati contro l’insediamento di nuove logistiche.

Piero Rusconi

Rifondazione Comunista Federazione di Pavia

Protesta di cittadini pavesi.

Il peccato originario sta nel Pgt

Testo a cura di Paolo Cattaneo. Fonte: La Provincia Pavese

Recentemente ci sono state diverse proteste di comitati cittadini sia per l’ampliamento della zona edificata in due aree di Pavia Ovest sia per una nuova caserma dei vigili del fuoco presso il parco della Vernavola. A queste si sono aggiunte le lamentele in Pavia Est per l’apertura di un nuovo supermercato, motivate dall’esigenza di non appesantire viale Cremona con un ulteriore carico di traffico, di rumore, di inquinamento. E’ certamente positivo che la cittadinanza si mobiliti per battersi contro il consumo di suolo che tutti dichiarano di non volere ma che questa amministrazione continua a perseguire. Tutte queste iniziative dei comitati rischiano però di esaurirsi in una pur legittima protesta.

Il problema reale è il Piano generale del territorio approvato dalle passate amministrazioni che è permissivo verso la rendità edilizia. Nonostante le dichiarazioni degli ultimi anni a supporto dello stop al consumo di suolo da parte di tutte le forze politiche, il Pgt permette ancora l’espansione edilizia a scapito di suolo agricolo e non tutela abbastanza aree pregiate dal punto di vista ambientale o rilevanti per la cittadinanza. Inoltre si ripropone l’eterno problema delle aree dismesse che sono bloccate da anni se non da decenni.

Abbiamo sempre chiesto di procedere alla gestione delle aree dismesse con un forte intervento pubblico che è l’unico approccio che può garantire la restituzione di queste aree alla cittadinanza. Proprio in quest’ottica va riconsiderata l’opzione di localizzare la caserma dei pompieri all’Arsenale e comunque di non sacrificare un’area verde presso il parco della Vernavola ma di ricercare un’altra localizzazione nelle aree dismesse o in luoghi periferici quale la zona Carrefour. Per quanto riguarda invece il supermercato in Pavia Est, la soluzione è semplicemente non costruirlo.